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CATEGORIE - Consiglio Congiunto Acconciatura ed Estetica: una fotografia aggiornata del settore benessere lombardo

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Si è riunito ieri il Consiglio Congiunto Acconciatura ed Estetica di Confartigianato Lombardia, un momento di confronto strategico che ha permesso di analizzare lo stato del comparto benessere nella nostra regione e di approfondire le prospettive aperte dal nuovo quadro normativo nazionale. Un incontro molto partecipato, che ha evidenziato con chiarezza tanto le criticità quanto le traiettorie di rilancio per uno dei comparti più diffusi e identitari del tessuto economico lombardo.


L’analisi condivisa durante il Consiglio ha evidenziato come il settore benessere – acconciatura ed estetica – stia vivendo una fase di crisi strutturale. Numerose attività, soprattutto microimprese, faticano a mantenere margini sostenibili e cresce il numero di chiusure. Le cause principali sono note e ormai trasversali ai territori:

  • Margini ridotti e costi di gestione in aumento.

  • IVA al 22%, particolarmente penalizzante per un settore ad alta incidenza di manodopera.

  • Difficoltà nel reperire personale qualificato e scarsa attrattività salariale.

  • Effetti della liberalizzazione delle licenze, che hanno ampliato il numero di attività, comprimendo la redditività media.

Un insieme di fattori che, sommati, tratteggia una fase congiunturale ed economica tra le più impegnative degli ultimi anni.


Al centro del confronto anche il nuovo Disegno di Legge n.1619, presentato al Senato dal Sen. Renato Ancorotti, che punta a riordinare diversi aspetti regolatori e professionali del settore: dall’affitto di poltrona alla definizione del responsabile tecnico, dalla formazione ai meccanismi di contrasto all’abusivismo.

Per la Lombardia, che conta una delle concentrazioni di imprese più alte d’Italia, si tratta di una riforma che potrebbe incidere in modo significativo sul modello organizzativo delle attività e sul riconoscimento delle professionalità.


Dal confronto sono emersi trend chiave che stanno ridisegnando il mercato lombardo:

  • Polarizzazione crescente: crescono le realtà in grado di investire in specializzazione, innovazione e identità di marca; arretrano invece le microattività meno strutturate.

  • Ricerca di maggiore marginalità tramite servizi premium e trattamenti ad alto valore aggiunto.

  • Aumento dei costi fissi (materiali, sicurezza, formazione, lavoro).

  • Concorrenza interna e irregolare: l’abusivismo – anche digitale – è percepito come una delle minacce principali.

  • Gestione del personale complessa, con regole rigide e un costo del lavoro che non facilita l’ingresso di giovani qualificati.

Il risultato è un mercato molto competitivo, in cui professionalità, posizionamento e capacità di innovare fanno la differenza.


Il Consiglio ha confermato la crescita di fenomeni ormai strutturali anche in Lombardia:

  • Servizi a domicilio tramite piattaforme, talvolta privi delle necessarie garanzie normative.

  • Abusivismo in aumento, soprattutto nel mondo estetico (massaggi, onicotecnica, trattamenti avanzati).

  • Nuovi profili professionali e richiesta di percorsi formativi più solidi, capaci di intercettare l’evoluzione delle competenze tecniche e digitali.

Una trasformazione rapida che richiede strumenti più moderni, regole chiare e un rafforzamento delle competenze imprenditoriali.


Durante l’incontro è stato più volte ricordato come il comparto benessere generi un indotto economico molto rilevante, spesso paragonabile per peso e diffusione a settori più noti come la moda. Nonostante ciò, permane un problema di riconoscimento del ruolo degli operatori, che hanno difficoltà ad attrarre nuovi lavoratori, in particolare giovani.


Dalle analisi del Consiglio Congiunto emerge un settore che attraversa una fase delicata, segnata da:

  • elevato numero di chiusure e scarsa redditività,

  • aumento dei costi di gestione,

  • abusivismo diffuso, anche tramite piattaforme digitali,

  • difficoltà nel reperire personale qualificato,

  • attesa per una riforma in grado di dare ordine e qualità,

  • necessità di più formazione e competenze imprenditoriali.


Accanto alle criticità, non mancano però elementi di prospettiva: la spinta verso servizi premium, la crescente consapevolezza del valore economico del settore, l’interesse per digitalizzazione, qualità e professionalizzazione.


Una sfida che Confartigianato Lombardia intende accompagnare con strumenti, formazione, rappresentanza e una comunicazione capace di valorizzare un comparto fondamentale per l’economia regionale.

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