CATEGORIE - Moda: al Mimit "Il nostro futuro passa da legalità, trasparenza e sostenibilità"
- lombardiaconfartig
- 5 ore fa
- Tempo di lettura: 2 min

Ieri la nostra Organizzazione è intervenuta al Tavolo Nazionale sulla Moda convocato dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.
In vista dell’incontro, la Federazione Moda di Confartigianato Lombardia ha lavorato in stretto raccordo con il direttivo nazionale di Confartigianato Moda alla definizione di una serie di proposte strategiche, poi discusse nel corso del Tavolo. Un contributo pensato per rispondere a una crisi che richiede interventi emergenziali, ma anche una visione strutturata di medio-lungo periodo.
Per Confartigianato Moda, la risposta alle difficoltà del comparto deve partire da un quadro normativo certo e immediatamente applicabile. Prioritaria è l’introduzione di una certificazione di filiera basata su trasparenza e tracciabilità, fondamentale per definire un perimetro di legalità, tutelare le imprese corrette e garantire ai consumatori una sostenibilità concreta e verificabile dei prodotti.
A questo strumento deve affiancarsi una campagna informativa strutturata, in grado di orientare la domanda verso produzioni di qualità e di contrastare gli effetti distorsivi dell’ultra-fast fashion, che altera il mercato e penalizza il lavoro regolare.
«La crisi del settore moda non si affronta con scorciatoie, ma con regole chiare, trasparenza lungo tutta la filiera e una sostenibilità reale e verificabile», così commenta Eugenio Massetti, Presidente di Confartigianato Lombardia.
«Il futuro della moda lombarda sarà legalità, trasparenza e sostenibilità – afferma Massimo Vielmi, Presidente della Federazione Moda Lombardia –. È però fondamentale distinguere tra illegalità e difficoltà: le imprese che negli anni hanno affrontato crisi e oggi si trovano in condizioni complesse devono essere sostenute e accompagnate. Chi opera nella illegalità consapevole, invece, deve essere escluso dal sistema. In questo senso, la certificazione di filiera è uno strumento essenziale».
Governare la transizione del settore significa intervenire anche sui fattori strutturali di competitività: riduzione dei costi energetici, rilancio degli investimenti produttivi attraverso il Piano Impresa 4.0 e sostegno al revamping degli impianti, integrando transizione digitale ed efficientamento energetico.
Un ulteriore elemento strategico riguarda il capitale umano. Per Confartigianato Moda è necessario equiparare gli investimenti in competenze a quelli materiali, sostenendo formazione, riqualificazione, ricerca e sviluppo in un comparto che continua a offrire opportunità occupazionali ma fatica a reperire professionalità adeguate.
Infine, puntare sul revamping degli impianti significa evitare l’omologazione delle produzioni a tecnologie standard provenienti da Paesi extra UE, preservando qualità, autonomia produttiva e valore aggiunto delle filiere italiane.
Con queste proposte, la Federazione Moda di Confartigianato Lombardia, in stretto raccordo con la struttura nazionale, intende offrire un contributo concreto per affrontare una crisi che richiede interventi immediati e, allo stesso tempo, una direzione chiara verso il futuro della moda italiana.



Commenti