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PAVIA - Modificato il regolamento per la disciplina delle entrate provinciali. Il Presidente di Con

 

Tutto è cominciato nel mese di marzo quando un gruppo di imprese di Villanterio associate a Confartigianato ha ricevuto una sgradita sorpresa da parte di I.C.A. l’ente di riscossione incaricato dalla Provincia di Pavia che contestava loro il mancato pagamento dei canoni di occupazione relativi ai passi carrai (COSAP) degli ultimi cinque anni (2014-2018), maggiorati dalle sanzioni ed interessi. Tradotto in cifre parliamo di importi da € 1.000,00 a € 5.000,00.



Lo stupore di queste aziende che negli anni precedenti non avevano mai ricevuto da parte dell’ente provinciale richieste di pagamento di questo canone, è stato raccolto dalla nostra Associazione che attraverso il suo ufficio legale si è subito attivata per verificare quanto previsto dalla normativa vigente in materia. Si è così scoperto che fino al 2001 l’apertura di un passo carraio su una strada statale era soggetta ad autorizzazione da parte del’ANAS ma non al pagamento di un canone. Successivamente il passaggio delle competenze alla Provincia ha comportato l’applicazione di un canone a titolo di occupazione del suolo pubblico senza però che questo nuovo adempimento fosse comunicato alle aziende interessate.


“Questa situazione non poteva certo lasciarci indifferenti dal momento che la nostra mission è tutelare gli interessi delle imprese” sottolinea il Presidente di Confartigianato Imprese Pavia Dott. Renato Perversi “Ma un positivo risultato non si sarebbe potuto ottenere senza la collaborazione e la disponibilità degli enti locali, in primis del Comune di Villanterio attraverso il Sindaco Silvio Corbellini e della Provincia di Pavia grazie al suo Presidente Vittorio Poma che si sono presi a cuore il problema”.


“L’istanza presentata dall’Avv. Stefano Bruni, Segretario Generale di Confartigianato Imprese Pavia ha riconosciuto le nostre ragioni, come dimostra il fatto che il Consiglio Provinciale con delibera n. 30 del 24/6/2019 ha modificato il regolamento per la disciplina delle entrate provinciali agli articoli 13 e 15 bis concedendo la possibilità di rateizzare il pagamento del canone fino a 36 mesi (in precedenza il limite massimo della rateazione era di 12 mesi) e riducendo di un quarto le sanzioni.”

“Il risultato della nostra azione di coinvolgimento a tutela dei nostri associati – ha dichiarato l’Avv. Stefano Bruni - è reso ancor più importante dal fatto di non essere ricorsi ad un contenzioso che avrebbe richiesto alle nostre imprese associate tempo e denaro senza avere certezze in cambio. Invito tutte le imprese che hanno le sedi su ex statali passate alla competenza provinciale, di rivolgersi alla nostra Associazione nel caso dovessero incorrere nello stesso problema”.


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