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AUTONOMIA DIFFERENZIATA – ‘Una riforma che unisce il Paese’ - il Ministro Boccia incontra Confartigi


 

“Un’autonomia differenziata che unisce l’Italia, ispirata all’obiettivo di ridurre le disuguaglianze oggi presenti nel Paese”. Così Francesco Boccia, Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, ha sintetizzato le finalità del disegno di legge quadro sull’autonomia differenziata nel corso dell’incontro svoltosi in Confartigianato a Roma . Il sistema Confartigianato ha espresso le aspettative dell’artigianato e delle piccole imprese, per una riforma che valorizzi le specificità produttive a livello locale e migliori l’efficienza e la qualità dei servizi pubblici finalizzate alla crescita e alla competitività. Il Ministro Boccia ha sottolineato che “le imprese chiedono tempi certi e uno Stato affidabile. Ma lo Stato non è soltanto l’Amministrazione centrale e i Ministeri: sono anche i Sindaci, i Presidenti di Regione, tutti i rappresentanti delle istituzioni. Il disegno di legge di attuazione che significa sussidiarietà, deve garantire servizi che oggi non vengono assicurati in tutto il Paese, da Nord a Sud e tra aree diverse del Nord e del Sud. Il patto politico che ha portato all’unanimità sul disegno di legge è stato quello di togliere alcuni temi che erano di propaganda e generavano conflitto e puntare invece sugli obiettivi della sussidiarietà, vale a dire ridurre le diseguaglianze e garantire la necessaria perequazione infrastrutturale, intervenendo ad esempio sul Mezzogiorno e sulle aree interne e di montagna, contrastando lo spopolamento”.


“Il patto politico che è scaturito – ha spiegato il Ministro – prevede che alle Regioni, ai Comuni, agli enti locali bisogna dare molti più poteri amministrativi perché bisogna accorciare i tempi per dare risposte alle imprese. Se l’impresa fa una domanda deve avere una risposta rapida, se decide di fare un progetto di investimento deve poterlo realizzare in tempi certi. Le richieste delle imprese sono uguali in ogni parte del paese: si deve sapere chi decide e in quali tempi. Così come le richieste di attenzione al territorio sono identiche: infrastrutture, servizi alla persona, fibra ultraveloce, scuole a tempo pieno. Il patto politico è sulla riduzione delle diseguaglianze: in questo modo ci stiamo dentro tutti, indipendentemente dai colori politici e dalla collocazione geografica, e serve sia alle imprese che ai lavoratori”. “Do importanza massima all’unità dei livelli istituzionali. In questo senso – ha aggiunto il Ministro – il tavolo unitario con le Regioni, il confronto con i Sindaci metropolitani è fondamentale. Oggi, dopo tre mesi di lavoro, tutte le Regioni, di ogni colore politico, del nord e del sud, sono sedute al tavolo dell’autonomia differenziata e hanno condiviso, con il meccanismo di una legge quadro, un perimetro comune da rispettare in caso di firma delle intese. Questo è il nodo politico rilevante e non ho nessuna intenzione di fare alcun passo indietro perché significherebbe tornare al caos per il caos. Ora il Parlamento deve fare tesoro di questa convergenza e unirsi, perché questa non deve essere una riforma di alcuni contro altri, di alcuni partiti contro altri, deve esser la riforma di tutti e per il Paese”. “Se non si danno ai cittadini e agli imprenditori risposte chiare – ha concluso il Ministro – a causa di liturgie politiche che nulla hanno a che fare con l’autonomia, avremo perso un’occasione per rendere lo Stato più forte e, finalmente, più snello”.


Il Presidente di Confartigianato Lombardia Eugenio Massetti ha sottolineato la positività di aver riaperto il cantiere Autonomia. Ha ricordato il sostegno al percorso intrapreso da Regione Lombardia con un approccio del "PRO" e non del CONTRO", nella convinzione che avrebbe favorito la competitività delle imprese e del territorio a vantaggio dell'intero Paese. Ritiene che si sia voluto, in passato, dare dell'Autonomia differenziata una rappresentazione poco veritiera aprendo un confronto Nord/Sud ed evitando di concentrarsi nel merito della proposta. Sottolinea che gli imprenditori chiedono anche una semplificazione delle funzioni amministrative. Preso atto del consenso dato dalla Conferenza Regioni al Ddl, seppur con la richiesta di alcune modifiche anche da parte di Regione Lombardia, auspica che si possa avere certezza di tempi brevi nella definizione dei Lep.





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