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ANALISI - Presentata stamattina la congiuntura IV trimestre 2022


Si è tenuta in mattinata la presentazione dei dati congiunturali riferiti al IV trimestre 2022; Eugenio Massetti, Presidente di Confartigianato Lombardia, ha rappresentato le Organizzazioni dell'Artigianato Lombardo, commentando le evidenze del comparto e affiancando il Presidente di Unioncamere Lombardia, Gian Domenico Auricchio e la prof.ssa Maria Garbelli, Dipartimento di Economia Università Milano Bicocca.


"Per quanto riguarda il mondo dell’artigianato, finalmente registriamo dati positivi sia quanto a produzione che fatturato, ordini interni ed esterni. I risultati di fine anno ci rincuorano, ma non possiamo gioirne a pieno, perché intravediamo all’orizzonte nubi che si addensano e invitano alla cautela. Un’apprensione su tutte riguarda l'inasprimento delle condizioni di politica monetaria per contenere l'inflazione, condizione che determina un rialzo del costo del credito con ricadute negative sulla finanza delle imprese. Stando ai rialzi già effettuati dalla BCE, le MPI hanno pagato tra luglio 2022 e febbraio 2023 un extra-costo 726mln di euro - ha spiegato il Presidente Massetti.


Tale scenario allarma in particolare le piccole realtà produttive che sostengono, da sempre, costi del credito più elevati. La preoccupazione è una: che tali tensioni finiscano per riverberarsi anche sulla domanda interna, già affievolita dai prezzi alti delle commodities, portando conseguenze poco favorevoli per le nostre imprese.


Nonostante queste criticità, la domanda di lavoro tiene nei primi mesi di questo 2023, ma a tale trend positivo si affianca la crescente difficoltà nel reperire le figure professionali necessarie al ‘fare impresa’. Problematica più sentita dalle imprese artigiane per le quali la quota di “introvabili” sale al 52,8%, dato superiore (+12,8%) rispetto a quello rilevato per le imprese non-artigiane (40%) e di 8,9 punti sopra rispetto a un anno prima.


In questo scenario, torniamo dunque a chiedere sostegno all’artigianato, declinando politiche per le aziende a partire dalla loro dimensione e dalle loro caratteristiche precise, come sempre abbiamo sostenuto “No alla taglia unica”. Altro aspetto centrale è quello di istituire misure stabili, che permettano alle imprese una pianificazione a medio termine, con un orizzonte abbastanza ampio per investimenti di autentica crescita, con innovazioni di processo e adeguamento di prodotto/servizio alle esigenze di mercato".


Le parole del Presidente Massetti rispetto alle performance dell'artigianato, così come emerse nella congiuntura presentata oggi, verranno trasmesse nel tg di Rai3.


“I numeri evidenziati dalla congiuntura 2022 ci lasciamo ben sperare e costituiscono un’iniezione di fiducia per il settore anche per il 2023, a testimonianza di quanto il tessuto manifatturiero lombardo sia sano e competitivo – ha specificato il Presidente di Unioncamere Lombardia, Gian Domenico Auricchio. L’aumento degli ordini esteri ha contribuito nel portare la produzione a livelli record dopo la crisi pandemica e ciò evidenzia ancora una volta la capacità delle industrie lombarde di esportare prodotti di eccellenza”.



I DATI DELL'ANALISI CONGIUNTURALE SULL'ARTIGIANATO


La crescita registrata nel 2022 si sta raffreddando a causa del perpetuarsi del clima di incertezza che scaturisce da diversi fattori di criticità. Perché, seppur è vero che si iniziano a registrare segnali di miglioramento (come il ridursi dell’inflazione, in generale, e del prezzo del gas e dell'energia, nello specifico), tali aspetti non sono ancora sufficienti. Naturalmente ci si augura che questi trend di contrazione prezzi continuino nei prossimi mesi, riportando livelli ragionevoli per imprese e famiglie.


Preoccupano le tensioni sul credito che potrebbero riverberarsi sulla domanda interna, già affievolita dagli alti prezzi, con conseguenze poco favorevoli per le nostre imprese, più legate al mercato domestico.


Quanto appena descritto potrà comportare un peggioramento dei risultati registrati per l'artigianato nel trimestre di chiusura d'anno. Risultati più che positivi che vedono le dinamiche tendenziali tutte in crescita: produzione (+4,9%), fatturato (+5,6%), ordini interni (+1,9%) ed esterni (+8,9%). Trend sostenuti dalla tenuta della domanda domestica principale traino della produzione artigiana. Inoltre, questa decisa spinta positiva porta l'indice di produzione oltre il valore soglia (100), valore che negli anni precedenti è sempre sembrato un lontano traguardo.


Portano invece a riflettere e a porsi domande, in merito agli sviluppi futuri del comparto dell’artigianato manifatturiero, i dati riferiti alle giacenze e alla produzione assicurata. Le prime si riducono in modo sostenuto, sia quelle di prodotti finiti (-10,2%) che quelle di materie prime (-11,4%), mentre la produzione assicurata sale sostenuta da una domanda ancora ‘vivace' (dalle 49,4 giornate del III trimestre alle 53,4 giornate del IV trimestre 2022); situazione questa che implica che l'artigianato coprirà l'attività futura accingendo da un magazzino sempre meno fornito.


Sicuramente la cautela caratterizza da tempo gli imprenditori artigiani, ormai forgiati dalle esperienze cumulate nelle crisi precedenti. Difatti, non stupisce, che le aspettative su produzione, occupazione, fatturato e ordini del prossimo futuro, nonostante le buone performance di fine anno, non siamo per nulla positive ma al contrario mettono in luce un certo pessimismo.






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