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BENESSERE – In Lombardia persi 450 milioni di ricavi nel 2020. Attenzione ai rischi dell’abusivismo


 

450 milioni di euro: sono i mancati ricavi totalizzati nel 2020 nella sola Lombardia dalle quasi 25mila imprese del settore del benessere, tra i comparti più colpiti dagli interventi di contenimento della pandemia, secondo quanto emerso da una recente survey[1] dell’Osservatorio di Confartigianato Lombardia.


“La situazione economica è particolarmente grave in questo settore ad alta presenza di imprese artigiane – oltre 20mila, pari all’83,9% del totale – sottolinea Eugenio Massetti, Presidente di Confartigianato Lombardia – ma restiamo anche consapevoli di come le riaperture di acconciatori ed estetiste possano avvenire solo quando i dati sul contenimento dell’epidemia lo consentiranno. Ora serve dare un supporto concreto a queste categorie per permettere agli imprenditori di andare avanti per le settimane di chiusure ancora necessarie: servono sostegni adeguati ed erogati in tempi rapidi, così come è indispensabile accelerare la campagna vaccinale, perché il ritorno alla propria attività possa poi avvenire in completa sicurezza”.


“Certo resta aperta, e particolarmente attuale, una questione: quella degli operatori abusivi – prosegue Massetti – L’abusivismo è una vera piaga nel settore benessere, che rischia di aggravare sia gli effetti economici sulle imprese regolari, che i rischi sanitari, perché questi operatori non solo non sono in regola con gli obblighi vigenti in materia di tutela della salute dei clienti, ma spesso hanno continuato a lavorare anche a fronte delle restrizioni in atto, esponendo se stessi e i loro clienti a un elevato rischio di contagio in un momento in cui è stato imposto uno stop a queste attività. Chiediamo, a tutela dell’economia e della salute, un rafforzamento dei controlli per impedire il dilagare di questo pericoloso fenomeno”.


Gli effetti negativi della concorrenza sleale dell’abusivismo sulle imprese regolari del settore, ampliati a seguito dei lockdown e la chiusura delle attività del benessere, sono particolarmente pesanti: anche perché, sulla base dei dati Istat, si stima nei servizi alla persona un tasso di lavoro indipendente irregolare del 26,1%, per cui la chiusura di acconciatori e centri di estetica nelle aree rosse apre spazi di domanda per un’offerta irregolare caratterizzata da un esercito potenziale di abusivi composto in Lombardia da 7 mila soggetti.


Dal 6 marzo all’inizio di aprile 2021 in Lombardia la chiusura delle attività regolari ha reso contendibile all’abusivismo il 71% dei ricavi. L’abusivismo genera un ingente danno economico e sociale. L’attività degli indipendenti irregolari compromette la qualità e la sicurezza dei trattamenti – le imprese regolari si attengono ai protocolli Covid-19 per distanziamento e sanificazione - determina una evasione totale di imposte dirette, indirette e contributi sociali, oltre ad esercitare una pressione competitiva sleale sulle imprese regolari che penalizza la propensione agli investimenti e la domanda di lavoro.


[1] ‘Effetti del Coronavirus sulle MPI lombarde’ 5’ edizione, svolta tra il 26 gennaio e il 5 febbraio 2021 e a cui hanno partecipato 1.883 imprenditori lombardi associati a Confartigianato.

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