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BERGAMO - Bonus Edilizia ed emergenza crediti incagliati. Confartigianato ricevuta dal Prefetto


Al fine di trovare una soluzione all’emergenza dei crediti incagliati legati ai bonus edilizi che sta mettendo seriamente a rischio le imprese del comparto casa, a seguito del decreto approvato dal Consiglio dei Ministri il 16 febbraio 2023 (con l’interruzione improvvisa e inaspettata della cessione dei crediti e dello sconto in fattura), Confartigianato Imprese Bergamo ha scritto a tutte le istituzioni locali chiedendo loro un incontro per sensibilizzarle sulla questione.


Il primo si è tenuto lo scorso mercoledì 27 marzo, quando il presidente di Confartigianato Imprese Bergamo Giacinto Giambellini, assieme al direttore Stefano Maroni, sono stati ricevuti da S.E. il Prefetto di Bergamo Giuseppe Forlenza.


«Ringraziamo il Prefetto per avere risposto con sollecitudine, e per primo, alla nostra richiesta di incontro e per avere ascoltato con interesse le preoccupazioni nostre e quelle delle imprese che rappresentiamo – sottolineano Giambellini e Maroni –. Comprendendo la delicatezza di una situazione che potrebbe davvero causare grosse difficoltà a decine di migliaia di imprese in tutta Italia, il Prefetto ci ha assicurato che si farà parte attiva per sensibilizzare le autorità ministeriali. Lunedì 27 marzo incontreremo anche il presidente della Provincia Pasquale Gandolfi”.


Secondo le stime del Governo, si sta parlando di 19 miliardi di euro già maturati e che, se non pagati, metteranno a rischio 90.000 cantieri di ristrutturazione delle case delle famiglie italiane in corso.

«La sottovalutazione di questo problema – aggiungono il presidente e il direttore di Confartigianato Imprese Bergamo – rischia di condannare il nostro Paese a una brusca frenata e a un pericoloso crollo di fiducia. Una vera e propria bomba ad orologeria che può creare danni enormi per lavoratori, famiglie e imprese. Il blocco del mercato della cessione dei crediti fiscali sta infatti creando una crisi sistemica nell'economia italiana: l'impossibilità di cedere sul mercato i bonus determina una carenza di liquidità nelle imprese di tutta la filiera delle costruzioni che le porterà, a brevissimo, a dover gettare la spugna».


Confartigianato ha presentato alcuni emendamenti al Decreto, contenenti proposte di correttivo di immediata applicazione.

In particolare, sul tema dei crediti incagliati, considerata l’esaurita capacità fiscale da parte di banche e assicurazioni, ha chiesto di consentire immediatamente agli istituti di credito di utilizzare gli F24 a compensazione dei crediti maturati dalle imprese di tutte le dimensioni, dai professionisti e dalle famiglie. E, in subordine, ha evidenziato la necessità di individuare un compratore di ultima istanza, pubblico, coinvolgendo le grandi imprese partecipate.

Tra le altre proposte, quella di istituire un periodo transitorio, facendo entrare in vigore il blocco trascorsi 60 giorni dalla legge di conversione del DL, mantenere il meccanismo dello sconto in fattura e cessione dei crediti per determinati lavori edili (come quelli per la riqualificazione energetica e sismica degli edifici) e, ancora, il mantenimento per il 2023 della possibilità di sconto/cessione per gli interventi su edifici unifamiliari con superbonus al 90%, e gli altri bonus «minori».


«Sono proposte fattibili e di buon senso – continuano Giambellini e Maroni – che tengono conto del fatto che le nostre imprese del settore hanno fatto investimenti importanti per rispondere alla crescita delle richieste di sistemazione del patrimonio edilizio da parte delle famiglie alla luce degli incentivi statali. Siamo d’accordo sulla necessità di rivedere profondamente il meccanismo dei bonus, a cominciare dal Superbonus 110%, ma la loro abolizione “tout-court” non è la soluzione che fa bene al Paese. Sono considerazioni che abbiamo portato all’attenzione del Prefetto e che porteremo all’attenzione delle altre autorità che ci daranno udienza nei prossimi giorni. Il raggiungimento degli ambiziosi obiettivi internazionali ed europei sull'efficientamento energetico e sulla sostenibilità ambientale impongono stabili strumenti di sostegno pubblico di medio e lungo termine per intervenire sul nostro patrimonio edilizio, tra i più vetusti ed energivori del continente».


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