COMUNICAZIONE - Salgono le retribuzioni di PMI e artigianato, le uscite TV
Oltre il 76% delle imprese lombarde che applicano i CCNL dell’artigianato ha aumentato le retribuzioni negli ultimi due anni: è uno dei dati più rilevanti emersi dall’analisi di Confartigianato Lombardia dal titolo “Le forme del lavoro”.
I risultati dello studio condotto dal nostro Osservatorio MPI con le Politiche del Lavoro stanno ricevendo il grande interessamento della stampa con le numerose uscite di questi giorni:
stamattina l'intervista al nostro Segretario Generale, Carlo Piccinato, a Buongiorno Regione su Rai3 durante la rassegna delle principali notizie lombarde, dalle 7.40 Guarda il servizio Rai, dal minuto 12.16 https://www.rainews.it/tgr/lombardia/notiziari/video/2024/04/Buongiorno-Regione-Lombardia-del-24042024-f6a21d5b-3740-4a18-8e85-88fb176588aa.html
il dibattito in diretta su Telelombardia a Forte e Chiaro alle 13.30 con il Presidente Eugenio Massetti e l'economista Pietro Paganini
il contributo di Massetti sarà presentato anche stasera su Antenna 3 da mezzanotte e su Milanow alle ore 19 domenica 28 aprile Guarda la puntata qui https://www.youtube.com/watch?v=DE8HbHAGvb8
Nonostante il rinnovo di tutti i contratti dell’artigianato nel 2022 e il ritorno sui tavoli della contrattazione nel 2024, infatti, le MPI e gli artigiani – ben consapevoli dell’attuale dinamicità del mercato del lavoro, della carenza di personale e della difficoltà di reperimento di determinati profili - agiscono sulla leva della retribuzione per rendersi più attrattivi. Accanto a un 53,7% di casi in cui l’aumento è riconosciuto per meriti individuali, nel 46,3% esso viene riconosciuto a tutti principalmente, come accennato sopra, per trattenere manodopera. Il 75% degli imprenditori indica di aver riconosciuto un superminimo, in media del 14,5% in più rispetto al minimo tabellare. Il 60,2% delle imprese intervistate riconosce ai propri dipendenti un premio di produzione, quota che sale al 72,1% per quelle più strutturate. Nel 51,2% dei casi tale premio è erogato interamente in busta paga, nel restante 48,8% totalmente o parzialmente convertito in welfare.
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