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NATALE - Un regalo a valore artigiano, focus su dolci da ricorrenza e artigianato alimentare


Con 901 milioni di euro di export di dolci da ricorrenza nel 2022, l'Italia si piazza sul secondo gradino del podio UE dopo la Francia e fa segnare +10,4% nei primi 8 mesi del 2022 su base annua.


Nonostante la pandemia, il made in Italy di alimentare e bevande non interrompe la crescita che dura dal 2010 e nel 2022, ultimi dodici mesi ad agosto, sale a 48,2 miliardi di euro, pari all'8,5% delle esportazioni manifatturiere italiane, toccando il massimo storico di 2,5% sul PIL, superando il 2,2,% della Francia e l'1,9% della Germania. Nei primi otto mesi del 2022 la crescita delle esportazioni del comparto è pari al 19,2% (+21,0% alimentare e +13,5% bevande) di poco inferiore al +21,1% del totale esportazioni.


Spiccata la vocazione artigiana dell'alimentare e bevande che conta 34 mila imprese artigiane attive, pari al 62,3% delle imprese del settore, e 144 mila addetti, il 31,8% dell'occupazione del comparto. La competitività sui mercati internazionali è supportata dalla qualità dei prodotti alimentari e bevande con le loro peculiarità e varietà.


Secondo la più recente rilevazione del Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste sono 319 i prodotti riconosciuti come eccellenze nel settore agroalimentare tramite i marchi Dop (Denominazione di Origine Protetta), Igp (Indicazione Geografica Protetta) e Stg (Specialità Tradizionale Garantita) a cui si affiancano 526 vini Doc (Denominazione di Origine Controllata, tra i quali spiccano i Docg, Denominazione di Origine Controllata e Garantita) e Igt (Indicazione Geografica Tipica).

La ricchezza delle varie culture presenti nel nostro Paese si declina in ben 5.450 prodotti agroalimentari tradizionali, caratterizzati da metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura consolidate nel tempo.


I dati sui dolci da ricorrenza indicano che nei dodici mesi tra settembre 2021 e agosto 2022 le vendite italiane all’estero ammontano a 901 milioni di euro: l’Italia è il secondo esportatore dell’Ue a 27 con una quota sul totale pari al 17,7%. Per valore esportato, il nostro Paese è dietro alla Francia che registra vendite all’estero per 1.101 milioni di euro (21,7%), ma precede la Germania con 826 milioni (16,3%), il Belgio con 489 milioni (9,6%). Complessivamente i primi dieci paesi esportatori concentrano il 91,1% (pari a 4.630 milioni di euro) delle vendite europee. L'Italia importa dolci da ricorrenza per 177 milioni di euro e mostra di conseguenza un saldo commerciale positivo di 724 milioni di euro che è il più alto in Ue e rappresenta ben il 41,7% del saldo commerciale europeo (+1.738 milioni).


Per quanto concerne la destinazione delle vendite dell’Italia di dolci da ricorrenza si evidenzia che l'area di riferimento è l’Ue a 27 che assorbe, infatti, il 70,1% delle esportazioni del nostro Paese per un ammontare di 632 milioni di euro. In particolare 638 milioni di prodotti sono destinati a dieci paesi che concentrano il 70,8% delle vendite, si tratta di: Francia con 170 milioni di euro (18,9% del totale), Germania con 159 milioni (17,6%), Regno Unito con 75 milioni (8,3%), Spagna con 48 milioni (5,3%), USA con 40 milioni (4,4%).


Sul fronte dell'approvvigionamento di materie prime, ad ottobre 2022 i prezzi internazionali delle materie prime alimentari, valutati in euro, crescono del 31,0% (in accelerazione rispetto al +27,4% un anno prima) trainate dal +52,6% dei cereali, una delle commodity su cui ha impattato maggiormente la guerra in Ucraina (era +19,7% un anno prima) mentre le bevande6 si fermano sul +16,6% (in rallentamento rispetto al +30,0% di un anno prima). A settembre 2022 i prezzi alla produzione per alimentare e bevande salgono del 16,4%, con un aumento del +18,3% dell'alimentare a fronte del +6% delle bevande: si tratta di ritmi di crescita circa quattro volte quelli di un anno prima (rispettivamente +4,1% e +4,5%).




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