TV – Le calzature made in Lombardia protagoniste di TgEconomy
Un settore dove il saper fare e la capacità di “creare” bellezza è tutto. È il calzaturiero, comparto che vede Milano e la zona dell’Alto milanese (Parabiago e Cerro Maggiore sul podio) luoghi simbolo delle scarpe più amate e desiderate.
Nel prossimo appuntamento di TgEconomy, in onda martedì 22 marzo alle 19.25 su Telelombardia, uno spaccato sul calzaturiero lombardo, a pochi giorni dalla chiusura del Salone MICAM Milano. In studio a commentare le attese della ripresa delle manifestazioni in presenza, gli effetti del blocco del mercato russo e ucraino e gli ingredienti per una scarpa comoda e d’effetto gli esperti invitati da Confartigianato Alto Milanese: Lina Osto, calzaturificio Nebuloni e Confartigianato AM, Giovanna Ceolini vicePresidente di Assocalzaturifici e Raffaele Cucchi, Sindaco di Parabiago. Non perdere la puntata, sul canale 10 del nuovo digitale.
I numeri del settore:
IMPRESE - Le imprese del calzaturiero - Gruppo Ateco 15.2 – in Lombardia sono 888, di cui 361, pari al 40,7%, artigiane. La provincia in cui si concentrano principalmente queste imprese è Milano che ne conta 347 (39,1% del totale), di cui 30,8% artigiane, seguita da Pavia che ne conta 301 (33,9% del totale), di cui 53,2% artigiane. I comuni della provincia di Milano in cui si concentrano principalmente le imprese del calzaturiero sono: Milano (con 124 imprese totali, di cui 10 artigiane), Parabiago (con 75 imprese totali, di cui 26 artigiane), Cerro Maggiore (con 19 imprese totali, di cui 7 artigiane), Legnano (con 15 imprese totali, di cui 8 artigiane), San Vittore Olona (con 15 imprese totali, di cui 8 artigiane), Canegrate (con 12 imprese totali, di cui 7 artigiane), Nerviano (con 12 imprese totali, di cui 3 artigiane), Busto Garolfo (con 8 imprese totali, di cui 5 artigiane), Casorezzo (con 6 imprese totali di cui una artigiana) e Baranzate (con 6 imprese totali tutte artigiane). Nell’area di competenze di Confartigianato Imprese Alto Milanese sono 197 le imprese che operano nel settore, di cui 91 artigiane, pari al 46,2%.
DONNE - Il settore del calzaturiero, e della lavorazione della pelle in generale, mostra una significativa presenza femminile. Le 1.972 imprese gestite da donne che operano nel comparto rappresentano il 24,8% per il totale (incidenza > rispetto al 19,1% rilevato per il totale imprese), mentre per l’artigianato del settore le 1.152 imprese femminili rappresentano il 32,3% del totale (incidenza > rispetto al 16,3% rilevato per il totale artigianato).
EXPORT – La provincia di Milano contribuisce al 76,8% dell’export di calzature made in Lombardia ed è la seconda, dopo Firenze, per ammontare delle vendite estere di scarpe. Le calzature rientrano tra i primi dieci prodotti made sul territorio di Milano maggiormente richiesti dagli acquirenti esteri. Nel 2021 le vendite di calzature oltre confine hanno raggiunto e superato i livelli pre crisi (2019) sia in Lombardia (+8,1%) che per la provincia di Milano (+15,6%).
EXPORT VERSO IL MERCATO RUSSO – Milano contribuisce all’89% dell’export di calzature made in Lombardia verso il mercato russo. La Russia figura tra i primi dieci maggiori acquirenti di scarpe realizzate dalle realtà produttive milanesi. Non a caso nella classifica nazionale è seconda, dopo Fermo, per ammontare dell’export di calzature verso il mercato di Mosca. Le conseguenze del precedente conflitto russo-ucraino di otto anni fa hanno determinato una riduzione dell’export, dal 2013 al 2021, del 21,8% in Lombardia e dell’1,7% per la provincia di Milano.
EVENTI IN PRESENZA - Il settore calzaturiero ha risentito in modo particolare, come tutto il comparto della moda, dell’assenza di fiere e di altre manifestazioni in presenza, a causa della pandemia e delle conseguenti restrizioni. Non a caso rispetto al totale MPI una quota più elevata (+8 punti) di imprese del settore evidenzia l’elevato impatto che potrà avere la futura ripresa delle manifestazioni in presenza sulla propria attività.
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