FISCO-Fattura elettronica: Confartigianato chiede modifiche al Parlamento
Da gennaio 2019 scatterà l’obbligo della fatturazione elettronica tra privati. Un nuovo adempimento al quale Confartigianato, fin da febbraio, ha dedicato il lavoro di una task force confederale con un preciso obiettivo: assistere gli imprenditori in questa ‘rivoluzione’ e facilitare la loro migrazione verso le fatture digitali.
Confartigianato continua a battersi anche in Parlamento per attenuare l’impatto del provvedimento.
Nei giorni scorsi, infatti, insieme con Rete Imprese Italia, ha presentato un pacchetto di emendamenti al Decreto legge fiscale collegato alla legge di bilancio. Le modifiche puntano soprattutto a ridurre o eliminare le sanzioni in materia di fatturazione elettronica.
In particolare, la Confederazione chiede che siano attenuati gli effetti delle sanzioni per tutto il periodo d’imposta 2019, e non soltanto per il primo semestre 2019. Questo in tutti i casi in cui il ritardo nell’emissione e trasmissione della fattura al sistema di interscambio non incida sulla corretta liquidazione dell’imposta di periodo (mensile o trimestrale) oppure quando la fattura emessa in ritardo partecipa alla liquidazione periodica del mese o del trimestre.
Per Confartigianato, poi, non vanno applicate sanzioni alle fatture elettroniche emesse fino al 31 dicembre 2018 e nei casi in cui, durante il 2018, sia stata emessa una fattura analogica, purché l’imposta sia stata regolarmente liquidata.
Tra le richieste al Parlamento vi è anche quella di rendere facoltativa l’indicazione della data di emissione della fattura elettronica in tutti i casi in cui viene emessa utilizzando il Sistema di interscambio.
E ancora, Confartigianato sollecita interventi al Parlamento anche sul fronte della trasmissione telematica dei corrispettivi con l’obiettivo di evitare l’entrata in vigore per il 2019 e incrementare il credito d’imposta per l’acquisto dei nuovi registratori.