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EXPORT – Crisi manifattura in Germania, frena export in Lombardia (-1,1%)


 

L’autunno del 2019 è caratterizzato da forti segnali recessivi provenienti dall’economia mondiale tra cui assuma una grande rilevanza la caduta della produzione manifatturiera in Germania, primo mercato del made in Italy. Secondo gli ultimi dati Eurostat a luglio 2019 la produzione manifatturiera tedesca scende del 4,8% rispetto lo stesso periodo dell’anno precedente; il calo registrato nell’estate 2019 è il peggiore dalla fine del 2009, quando il sistema economico mondiale viaggiava nell’occhio del ciclone della Grande recessione.


Un approfondimento contenuto nell’ultimo Bollettino economico della Bce indica che, sulla base di stime econometriche, il 37% del calo della crescita della produzione industriale nell’area dell’euro nell’ultimo anno è spiegato dall’inasprimento delle tensioni commerciali a livello mondiale mentre il 63% dipende da fattori interni.

Il riverbero della frenata tedesca si registra anche sulla produzione manifatturiera italiana che nei primi sette mesi dell’anno vede scendere gli ordini dall’estero del 4,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, calo più accentuato del -1,1% registrato per gli ordini interni.

Rallentano le vendite del made in Italy in Germania: primi sei mesi del 2019 l’export manifatturiero sul mercato tedesco sale dell’1,1% in forte frenata rispetto al + 4,4% rilevato un anno prima. In numerosi territori le imprese protagoniste della competizione globale soffrono il calo della domanda tedesca, registrando marcate diminuzioni dell’export diretto in Germania.


La Germani rappresenta il 1° mercato di riferimento del made in Lombardia, il 13,8% delle vendite di prodotti lombardi avviene su questo mercato. La nostra regione è la prima in Italia per valore dell’export verso la Germania, che nell’ultimo anno raggiunge i 16.692 milioni di euro (valore cumulato ultimi 12 mesi III trim.2018-II trim.2019), ed esporta il 29,8% del made in Italy verso questo mercato. Inoltre figura tra le regioni maggiormente esposte sul mercato tedesco con l’export manifatturiero verso la Germania che vale il 5,2% del valore aggiunto, a fronte di una media nazionale del 3,8%, posizionandosi 7^ nella classifica dopo Friuli Venezia Giulia con il 6,5%, Veneto, Trentino Alto Adige e Abruzzo, tutte e tre con il 5,8%, Emilia Romagna con il 5,7% e Piemonte con il 5,4%.

Nei primi sei mesi dell’anno le vendite verso il mercato tedesco registrano una frenata con una variazione tendenziale del -1,1%, mentre un anno prima crescevano del +6,1%.


I prodotti maggiormente esportati verso questo mercato sono: Macchinari e apparecchiature (17,2% dell’export totale verso la Germania), Prodotti della metallurgia (15,3% del totale), Prodotti chimici (11,1% del totale) e Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature (10,9%).

Nei primi sei mesi dell’anno in corso – tra i prodotti maggiormente richiesti dai tedeschi, il cui valore dell’export pesa per più dell’1% sul totale – a registrare un rallentamento più consistente con un calo del -8,4% sono le vendite di Carta e prodotti di carta, seguono con un calo del -7,5% i Prodotti delle altre manifatture, con un calo del -5,8% gli Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia), con un calo del -4,6% le Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche e con un calo del -4,1% i Mobili.

Va inoltre segnalato che anche l’export dei settori a maggior concentrazione di MPI – Alimentari, Tessile, Abbigliamento, Pelli, Metalli, Legno, Mobili e Altre manifatture – che pesa sul totale export manifatturiero verso il mercato tedesco per il 22,9%, nei primi sei mesi dell’anno in corso registra un calo delle esportazioni verso la Germania del -2,3%, mentre nei primi sei mesi dello scorso anno cresceva del +5,7%.



"Le difficoltà dell'industria tedesca toccano da vicino molte delle nostre imprese, che hanno già visto un calo degli ordini dalla Germania. - commenta il Presidente di Confartigianato Lombardia, Eugenio Massetti - Sempre più l'instabilità internazionale ha effetti diretti sui nostri mercati, ormai fortemente interconnessi anche per le molte piccole imprese subfornitrici. L'Italia è infatti il primo subfornitore tedesco in molti settori chiave per la nostra manifattura: meccanica, elettro-meccanica, meccatronica, automazione e automotive. Preoccupa la situazione lombarda, e in particolare quella delle cinque province che hanno fatto registrare i cali più significativi nell'export verso la Germania - Bergamo, Monza e Brianza, Varese, Lecco e Como - tutte con diminuzioni comprese tra il -4% e il -6,5%. Ricette semplici per uscire da questa impasse non ce ne sono; certo una ripresa degli investimenti sul mercato nazionale aiuterebbe a contrastare gli effetti di situazioni come questa", conclude Massetti.


A livello provinciale si osserva che le Germania è il primo mercato di sbocco per i prodotti made in Lecco, dove l’export verso il mercato tedesco pesa per il 23,8% sul totale manifatturiero, Brescia (20,7%), Cremona (18,0%), Mantova (17,8%), Bergamo (16,8%), Monza-Brianza (15,8%), Como (14,7%), Pavia (13,1%) e Varese (13,0%); è invece il 2° mercato di riferimento per Sondrio (14,2%), il 3° per Lodi (8,9%) e il 4° per Milano (8,1%).

Il 20,2% del made in Lombardia diretto al vicino mercato tedesco è determinato dalle vendite di prodotti realizzati a Milano, il 20% a Brescia, il 15,5% a Bergamo, l’8,6% a Monza-Brianza, il 7,5% a Varese, il 7,0% a Mantova, il 6,3% a Lecco, il 5,0% a Cremona, il 4,8% a Como, il 2,9% a Pavia, l’1,6% a Lodi e lo 0,6% a Sondrio.

Nella classifica nazionale tra le prime 30 province per maggiore esposizione sul mercato tedesco - rapporto tra valore export manifatturiero e il valore aggiunto – ne figurano 8 lombarde: Lecco con l’11,9%, Mantova con il 10,5%, Brescia con il 9,4%, Cremona con l’8,8%, Bergamo con l’8,5%, Monza - Brianza con il 6,4%, Varese con il 5,6% e Como con il 5,6%.

Tra le maggiori province italiane – le prime trenta che concentrano il 77% dell’export verso la Germania – le situazioni più difficili, con le più ampie diminuzioni dell’export del territorio sul mercato tedesco, si riscontrano anche in 5 province del territorio lombardo: Bergamo (-4,0%), Monza e della Brianza (-4,2%), Varese (-4,6%), Lecco (-5,7%) e Como (-6,5%).


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