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LAVORO – Da Confartigianato sos manodopera: 256 mila entrate difficili da reperire in Lombardia. Man



 

Nel 2018 le imprese lombarde hanno registrato difficoltà di reperimento per 256.000 persone, pari al 27,9% delle entrate previste, a causa della scarsità dei candidati ma anche per la loro inadeguatezza rispetto alle mansioni da svolgere (quota superiore a quella media nazionale che si attesta al 26,3%) Lo rileva Confartigianato in un rapporto presentato lo scorso 12 novembre a Roma alla Convention dei Giovani Imprenditori. L’allarme carenza di manodopera riguarda anche i giovani under 30: lo scorso anno in Lombardia le imprese non hanno potuto assumerne 78.250, pari al 28,6% del fabbisogno (quota superiore a quella media nazionale di 27,8%). Il problema di trovare personale peggiora per le piccole imprese dislocate nella nostra regione che nel 2018 non hanno potuto mettere sotto contratto 163.610 persone, di cui 48.930 sono giovani under 30.


A scarseggiare sul mercato del lavoro sono soprattutto le professionalità dell’ambito digitale e dell’Ict: in questi settori nel 2018 le imprese richiedevano 13.180 giovani, ma più della metà (58,3%), pari a 7.680, sono considerate di difficile reperimento. Mancano all’appello soprattutto i giovani Tecnici programmatori (difficile da trovare il 77,6% del personale richiesto dalle imprese, pari a 3.160 unità), e Analisti e progettisti di software (il 70,5%, pari a 1.700 unità, è di difficile reperimento). Il rapporto di Confartigianato mette in evidenza anche la difficoltà a trovare professionalità con titolo di studio adeguato alle esigenze delle imprese. In testa i diplomati di indirizzo informatica e telecomunicazioni: 66,4%, pari a 3.830 persone difficili da reperire, seguiti dai laureati in indirizzo ingegneria industriale (53,0%, pari a 1.520 persone introvabili sul mercato del lavoro) e ingegneri elettronici e dell’informazione (52,3%, pari a 1.720 unità).


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