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COVID 19 – Dal Governo via libera al Decreto Ristori ter. In vista sospensione scadenze fiscali



 

Il Governo starebbe per mettere a punto ulteriori misure di sospensione dei versamenti fiscali per sostenere le imprese colpite dalle restrizioni anti-Covid. Le sospensioni del pagamento delle tasse riguarderebbe tutta l’Italia e le imprese fino a 50 milioni di euro di fatturato che abbiano subito perdite di almeno il 33 per cento. I calcoli per definire il calo di volume d’affare e corrispettivi, ancora in fase di costruzione, dovrebbero essere basati sul confronto fra il primo semestre 2020 e lo stesso periodo del 2019 per le tasse in scadenza a novembre e spostarsi al novembre 2020, rapportato allo stesse mese dell’anno scorso, per i versamenti di dicembre. Queste misure dovrebbero trovare posto nel decreto Ristori-quater, in programma la prossima settimana per il varo dal parte del Governo, dopo la richiesta al Parlamento un nuovo scostamento di bilancio di 7 miliardi di euro e dopo il Decreto Ristori-ter che potrebbe essere approvato già oggi dal Consiglio dei Ministri con l’obiettivo di estendere gli aiuti alle nuove zone rosse e arancioni.


Sul rinvio dei versamenti fiscali attesi il 30 novembre, gli acconti Ires, Irap e Irpef, si è espresso ieri il Vice Ministro dell’Economia Antonio Misiani il quale, in un’intervista a Radio24, ha detto che “il tema è oggetto della valutazione al ministero dell’Economia e sarà discusso in maggioranza e al governo. Molto dipende dalla durata e dall’evoluzione delle misure restrittive: se verranno prorogate e dureranno oltre il mese di novembre, è chiaro che come già annunciato da Gualtieri la discussione riguarderà anche le scadenze di fine novembre e del mese di dicembre”.Via libera del Governo al Decreto Ristori Ter che prevede altri 2 miliardi di aiuti anti-crisi e una richiesta di scostamento di bilancio al Parlamento da 8 miliardi che servirà a finanziare a stretto giro un quarto decreto per gli indennizzi alle attività economiche colpite dalle misure restrittive anti-Covid. Il decreto Ristori ter, che garantirà ristori in automatico alle regioni che cambiano fascia di rischio, mette in campo oltre 1,4 miliardi per rifinanziare il fondo previsto dal decreto bis per i contributi a fondo perduto da destinare ai settori colpiti. Nella lista dei codice Ateco delle attivita’ economiche penalizzate che riceveranno gli indennizzi perchè in zona rossa entra anche il commercio al dettaglio di calzature e accessori. Viene rafforzata anche la dote per il credito d’imposta per gli affitti commerciali, la cancellazione della seconda rata Imu, l’estensione della proroga del versamento Irpef, Ires e Irap per autonomi e partite Iva, la sospensione dei versamenti tributari e dei contributi previdenziali, il congedo per i genitori con i figli a casa a causa della chiusura delle scuole e il bonus baby sitter. In arrivo anche un fondo da 400 milioni di euro per consentire ai sindaci di adottare misure urgenti di solidarietà alimentare. Le risorse saranno erogate a ogni comune entro 7 giorni dall’entrata in vigore del dl. Stanziati altri 100 milioni per l’acquisto e la distribuzione dei farmaci per la cura dei pazienti affetti dal Coronavirus.


Il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, ha assicurato che c’è ancora un margine di deficit di circa 6 miliardi da utilizzare per restare, grazie anche all’andamento delle entrate, sotto il tetto del 10,8% fissato.

Con le risorse aggiuntive di 8 miliardi, che arriveranno dopo il via libera delle Camere allo scostamento di bilancio in programma giovedì 26 novembre, sarà finanziato il quarto decreto ristori. In questo provvedimento dovrebbe trovare spazio anche il rinvio delle scadenze fiscali (acconti Irpef, Irap e Ires di fine novembre, i contributi previdenziali e le ritenute fiscali dei dipendenti di metà dicembre e l’acconto Iva del 27 dicembre) e delle rate della rottamazione ter e del saldo e stralcio, che altrimenti ripartirebbero il 10 dicembre. Lo stop dovrebbe riguardare le imprese fino a 50 milioni di fatturato con perdite di almeno il 33 per cento.


Sono ancora in corso le valutazioni ma il calcolo delle perdite dovrebbe essere basato sul confronto fra il primo semestre 2020 e lo stesso periodo del 2019 per le scadenze di novembre e su novembre 2020, rapportato allo stesso mese dell’anno scorso, per i versamenti di dicembre. Ancora da chiarire se le sospensioni fiscali riguarderanno tutta Italia o solo le regioni in fascia rossa. Il governo conta poi di chiedere entro i primi di gennaio un ulteriore scostamento di bilancio a valere sul 2021 che dovrebbe valere circa 20 miliardi e servirà per traguardare l’uscita dalla crisi e sostenere la ripartenza delle filiere più colpite. L’extra deficit sarà utilizzato per finanziare un nuovo decreto anti-crisi all’inizio del prossimo anno consentendo così di dirottare ora le risorse del fondo anti-Covid da 3,8 miliardi stanziato in manovra su altri interventi e di rafforzare la dote per le modifiche parlamentari della legge di bilancio.

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