OSSERVATORIO - Estate 2023: la ripresa del turismo coinvolge 33 mila imprese artigiane lombarde

"Il turismo in Lombardia segna cifre record, testimoniando una significativa ripresa del settore e sono oltre 33mila le imprese artigiane operanti in attività interessate dalla domanda turistica - spiega il Presidente di Confartigianato Lombardia, Eugenio Massetti - Parliamo del trasporto persone, di artigianato artistico, abbigliamento e calzature, oltre che, naturalmente, di ristoranti e pizzerie, bar, caffè e pasticcerie".
Presenze turistiche - Esaminando i dati Istat sul movimento dei clienti negli esercizi ricettivi relativi al 2022 si osserva che in Lombardia il numero di presenze turistiche (notti trascorse nelle strutture turistiche), pari a 38.971.545, è in fase di riassestamento e recupero rispetto a quello raggiunto pre-pandemia, nel 2019. Risultano difatti in salita i pernottamenti nell’ultimo anno, nel 2022 rispetto al 2021, del +55,1%, mantenendosi però ancora al di sotto del -3,7% alle oltre 40 mila presenze registrate nel 2019. Dinamica quest’ultima che seppur negativa risulta più contenuta rispetto a quella nazionale (-5,5%).
Nell’ultimo anno crescono soprattutto le presenze straniere, che registrano un +90,8% nel 2022 sul 2021, slancio significativo ma insufficiente a permettere di superare le presenze straniere del 2019 (-5,4%). Nonostante ciò, la componente straniera nel 2022 torna a pesare per circa la metà del turismo in regione (precisamente il 58,9%, era il 47,9% l’anno precedente (2021) e il 59,9% nel 2019).
Ad esclusione di Cremona in tutte le altre 11 province si registrano crescite tendenziali (2022 su 2021) a doppia cifra del numero di presenze; tuttavia, se confrontiamo i dati 2022 con quelli del 2019 si accentuano differenze territoriali. Nel 2022 avviene il pieno recupero dei livelli di turismo raggiunti pre pandemia (2019) a Monza-Brianza, dove si concentrano il 3,6% delle presenze turistiche lombarde, che nel 2022 registra un recupero a doppia cifra del +29,4%, a cui segue Lecco con l’1,9% delle presenze e un recupero del +18,4%, Brescia con il 29,1% delle presenze e un recupero del +16,8%, Sondrio con l’8,7% delle presenze e un recupero del +11,8% e Cremona con l’1,0% delle presenze e un recupero dell’1,4%. Al contrario restano elevate le differenze negative tra le presenze odierne (2022) e quelle pre-pandemia (2019), mostrando difficoltà nel recupero, per i territori di Lodi con lo 0,4% delle presenze e una riduzione del -35,1%, di Varese con il 4,7% delle presenze e una riduzione del -19,2% e di Milano con il 34,2% delle presenze e una riduzione del -18,9%.
Spesa turisti stranieri - Nell’ultimo anno è il turismo proveniente da paesi esteri a trainare il recupero. La spesa di turisti stranieri in Lombardia nel 2022 ammonta a 8,3 miliardi di euro, in forte crescita rispetto all’anno precedente (+4,2 miliardi di euro, pari al +104,5%) superando anche l’ammontare di spesa registrato nel 2019 (+949 milioni di euro, pari al +12,9%). È necessario comunque ricordare che parte di questo aumento è correlato all’inflazione dei prezzi al consumo, pari al +7,8% in Lombardia nel 2022.

Turismo estivo – Il sistema turistico lombardo risulta tra le prime cinque destinazioni regionali in Italia per vacanze nel periodo estivo di luglio-settembre 2022.
Nel 2022 in Lombardia le presenze totali nei mesi estivi di luglio, agosto e settembre sono state 14 milioni, pari al 38,1% del totale presenze annue. Rispetto all’estate 2021 sono cresciuti i pernotti (+23,1%) a fronte di un aumento delle presenze estere (+39,8%) e di un lieve calo delle presenze italiane (-0,8%). Anche nel confronto con l’estate 2019 le presenze dell’estate 2022 risultano più alte (+6,4%), grazie alla crescita del flusso dall’estero del +7,2% e all’aumento dei pernotti dei residenti del +4,9%.
Le presenze turistiche estive superano i livelli 2019 per Monza -Brianza (2,7% delle presenze estive) del +51,9%, per Lecco (2,6% delle presenze estive) del +29,8%, per Sondrio (8,1% delle presenze estive) del +24,9% e per Brescia (38,6% delle presenze estive) del +16,4%. Mentre restano al di sotto per Milano (24,9% delle presenze estive) del -7,0%, per Varese (4,2% delle presenze estive) del -12,4% e per Lodi (0,3% delle presenze estive) del -29,0%.
Le aspettative positive per l’estate 2023 trainano la domanda di lavoro: nei tre mesi da luglio a settembre 2023 le imprese lombarde prevedono 284 mila entrate di cui oltre la metà (51,7%) in MPI, mentre a livello settoriale si osserva che l’incremento maggiore della domanda di lavoro proviene dai servizi di alloggio e ristorazione e servizi turistici, in crescita del 48,2% rispetto allo stesso periodo del 2022.

L’artigianato nei settori interessati dalla domanda turistica - Alla fine del primo trimestre 2023 le imprese artigiane operanti in attività interessate dalla domanda turistica sono 33.375, pari al 14,3% dell'artigianato totale e danno lavoro a 83.800 addetti.
In chiave settoriale il comparto principale è il Trasporto persone le cui 7.860 imprese (23,6%) integrano l'offerta dello spostamento dei turisti, a cui seguono le 6.914 imprese delle Altre attività manifatturiere e dei servizi (20,7%) che comprendono importanti attività dell'artigianato quali la produzione di gioielleria e bigiotteria, ceramica e vetro e cornici, lavorazione artistiche del marmo, del ferro, del rame e dei metalli, la fotografia, cure per animali domestici e servizi alle persone come, ad esempio, centri benessere e palestre e l'Abbigliamento e calzature che conta 6.815 imprese (20,4% del totale) e contribuisce al successo nel mondo della moda, tra i comparti più rappresentativi all'estero del made in Italy e dello stile italiano. Seguono poi i 4.926 Ristoranti e pizzerie (14,8%) che insieme a 1.869 Bar, caffè e pasticcerie (5,6%) - si tratta complessivamente di 6.795 imprese e del 20,4% del totale - mettono a disposizione dei turisti i prodotti di qualità realizzati dalle imprese del comparto Agroalimentare che sono 4.857 sul territorio lombardo (14,6%) e producono cibo e bevande, prodotti per cui siamo famosi presso i turisti stranieri e la cui qualità permette al nostro Paese di primeggiare per numero di prodotti agroalimentari a denominazione di origine e a indicazione geografica riconosciuti dall'Unione europea.

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