EVENTI - I maestri liutai cremonesi realizzano "Suono d'Italia", uno straordinario violino per la Banda nazionale dei Carabinieri
- lombardiaconfartig
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Nel cuore di Cremona, città simbolo dell'arte liutaria nel mondo, è nata un'iniziativa dal profondo valore simbolico, culturale e patriottico: la costruzione e la donazione di un violino, chiamato per l’occasione ”Suono d'Italia”, realizzato a più mani da otto maestri liutai professionisti aderenti a Confartigianato Imprese Cremona per l’Arma dei Carabinieri, destinato in particolare alla prestigiosa Banda Nazionale dell’Arma.
Il progetto è stato ideato e promosso dal Colonnello Paolo Sambataro, Comandante Provinciale dei Carabinieri di Cremona insieme e in sinergia con il maestro Stefano Trabucchi, noto maestro liutaio cremonese, Presidente di Confartigianato Cremona, che si è fatto promotore e fautore con gli altri rinomati maestri liutai dell’iniziativa.
Il violino sarà consegnato ufficialmente all’Arma dei Carabinieri nel corso di una cerimonia che si terrà martedì 23 settembre dalle 20.30 presso l’Auditorium del Museo del Violino di Cremona, dove si terrà uno straordinario concerto. Alla cerimonia sarà presente una folta delegazione di Confartigianato con il Presidente nazionale, Marco Granelli, la Dirigenza della territoriale di Cremona e di ANAP.
Il violino è stato realizzato come un vero e proprio lavoro di squadra, un caso raro e prezioso nella tradizione liutaria, dove ogni strumento è normalmente opera di un singolo maestro. Per questo progetto, sette tra i più rinomati liutai di Cremona si sono uniti in uno spirito di collaborazione e dedizione: Alessandro Commendulli, Stefano Conia (decano dei maestri liutai cremonesi), Stefano Conia “il giovane”, Davide Negroni, Marco Nolli, Daniele Tonarelli, Andrea Varazzani e, appunto, Stefano Trabucchi. Ciascuno di loro ha messo a disposizione la propria maestria e sensibilità artistica per contribuire a una parte dello strumento: dalla scelta dei legni più pregiati – rigorosamente di risonanza – alla lavorazione della cassa armonica, dalla bombatura delle tavole, alla scultura del ricciolo, alla verniciatura e all’assemblaggio finale. Ogni fase è stata seguita con cura, rispetto reciproco e condivisione di saperi, in uno spirito che incarna perfettamente i valori dell’artigianato e dell’Arma stessa: disciplina, precisione, integrità, spirito di corpo.
Alla base di questo straordinario progetto c’è una scelta precisa e condivisa: utilizzare esclusivamente materiali di altissima qualità, selezionati con cura tra quelli più pregiati e tradizionali della liuteria cremonese. Tutti i legni impiegati per la costruzione del violino sono stati stagionati naturalmente per oltre 15 anni, garantendo una stabilità eccezionale, un’elevata resa acustica e una lunga durata nel tempo. La stagionatura prolungata, infatti, è fondamentale per eliminare ogni traccia di umidità interna e per affinare la risposta vibratoria del legno, contribuendo a creare uno strumento dal suono ricco, caldo e profondo.
Anche le vernici sono state preparate seguendo ricette antiche, a base di resine naturali, oli e pigmenti traslucidi, applicate a mano in più passaggi per esaltare la profondità del legno e conferire allo strumento una finitura luminosa e raffinata, che non ne comprometta le proprietà acustiche. Questa accurata scelta dei materiali – unita all’esperienza dei sette maestri coinvolti – fa del violino donato all’Arma un capolavoro collettivo che unisce estetica, funzionalità e spiritualità sonora.
A completare l’opera, un elemento altrettanto prezioso: la custodia su misura, realizzata dalla storica ditta Musafia, eccellenza cremonese anch’essa parte di Confartigianato. Famosa in tutto il mondo per la raffinatezza delle sue custodie per strumenti ad arco, Musafia ha progettato una custodia speciale per proteggere e valorizzare questo violino unico, combinando design, sicurezza e materiali di altissima qualità. La custodia sarà un’opera nell’opera, firmata dal sapere artigiano italiano.
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