OSSERVATORIO MPI – Estate 2025: dagli Stati Uniti alla Germania, tutti i mercati critici del nostro export
- lombardiaconfartig
- 22 lug
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USA - Con dazi a rischio 4,4 mld di esportazioni delle micro-piccole imprese lombarde.
I dazi USA al 30% minacciano l’export UE. Va considerato che avranno un impatto significativo sul nostro export diretto negli Stati Uniti, ma non solo: si genererà anche un effetto indiretto dato da una minore domanda di Paesi che esportano prodotti negli Stati Uniti che utilizzano come input semilavorati e macchinari prodotti in Italia.
Sul mercato statunitense il Made in Lombardia nel 2025 (ultimi dodici mesi a marzo) vale complessivamente 14.152 milioni di euro.
“I comparti più penalizzati rischiano di essere quelli che rappresentano il fiore all’occhiello del nostro Made in: alimentare, moda, arredo e design, prodotti di lusso come gioielli e occhiali – spiega il Presidente di Confartigianato Lombardia, Eugenio Massetti – In questi comparti le micro e piccole imprese determinano oltre il 60% dell’occupazione”.
L’export 2025 dei settori bandiera del Made in (ultimi 12 mesi a marzo) in Lombardia vale 4.419 milioni di euro (32% dell’export manifatturiero) pari all’1% del PIL (5^ regione più esposta sul mercato USA) e nel primo trimestre segna un aumento del +4,6%, risultato che risente dell’anticipazione di acquisti da parte delle aziende statunitensi precedenti all’applicazione dei dazi.
La tenuta è data dal trend positivo delle altre manifatture (+24,3%), che comprendono occhialeria e gioielleria, dell’alimentare (+15,5%) e della moda (+7,5%), mentre cala l’export dei prodotti in metallo (-7,8%) e del legno e mobili (-6,9%).
Germania - Rischio 3° anno recessione, si alza l’allerta per l’export lombardo
L’annuncio dei dazi al 30% all’export dell’UE negli Stati Uniti si aggiunge a un mix velenoso di fattori recessivi per la manifattura italiana, la più grande nell’Unione Europea per occupati nelle micro e piccole imprese. Le tensioni geopolitiche rendono volatili i prezzi dell’energia.
La crisi dell’automotive presenta un impatto più pesante proprio in Italia e riverbera i suoi effetti sull’intera filiera delle imprese della meccanica. La stretta creditizia più forte della storia dell’Unione monetaria europea ha ridotto la domanda interna ed estera di beni di investimento, tra cui macchinari e impianti.
“In Germania si rischia così il terzo anno consecutivo di recessione, con un possibile inasprimento del calo della domanda di manufatti Made in Lombardia, che ha sfiorato il 3% nel 2024 - è il commento del Segretario generale di Confartigianato Lombardia, Carlo Piccinato - Un dato sul quale siamo particolarmente in allerta perché il mercato tedesco si conferma comunque il 1° mercato di riferimento dell’export lombardo anche a inizio 2025, con un valore di 19 miliardi di euro”.
Circa un quarto (24%) dell’export verso la Germania – pari a 4,5 miliardi – è generato da comparti a forte presenza di micro e piccole imprese.
Medio Oriente, Ucraina - Venti di guerra e instabilità geopolitica, rischi per 10% del Made in Lombardia
I conflitti in Medio Oriente, quelli tra Russia e Ucraina e le tensioni tra India e Pakistan mettono a rischio 16,4 miliardi di esportazioni lombarde, 3,9% del PIL, pari al 10% dell’export totale e al 20,6% delle esportazioni dei paesi extra Ue. La Lombardia è la 5^ regione più esposta su questi mercati. Le vendite di prodotti made in Lombardia verso i 25 Paesi coinvolti in guerre o in aree a rischio – tra Medio Oriente, Nord Africa, Russia, Ucraina, India e Pakistan – valgono 16,4 miliardi di euro (pari al 10% dell’export totale). Nel dettaglio le esportazioni ammontano a 7,8 miliardi in Medio Oriente, a 4,6 miliardi nei tre Paesi confinanti di Egitto, Libia e Turchia, a 1,8 miliardi tra Russia, Ucraina e Bielorussia e a 2,2 miliardi in India e Pakistan Un quinto dell’export in questi mercati – pari a 3,8 miliardi – è generato da comparti a forte presenza di micro e piccole imprese, come moda, gioielleria, occhialeria, alimentari, mobili e prodotti in metallo.
Scarica lo studio integrale con le tabelle provinciali nella nostra sezione Osservatorio MPI
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