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OSSERVATORIO MPI, LAVORO - Il valore della contrattazione come leva di attrattività: il Bollettino ADAPT pubblica l'analisi del nostro Osservatorio

Aggiornamento: 24 lug

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Il Bollettino ADAPT ha appena pubblicato l'analisi del nostro Osservatorio MPI dedicata alla contrattazione collettiva di secondo livello, al mercato del lavoro e alla sfida dell’attrattività nelle micro e piccole imprese lombarde.


Uno studio che arricchisce il dibattito che ha trovato casa lo scorso venerdì a Milano, in occasione dell’evento di presentazione dei rinnovi dei Contratti Collettivi Regionali di Lavoro (CCRL) dell’artigianato, organizzato dalla nostra Federazione.


L’analisi, firmata da Licia Redolfi, ricercatore del nostro Osservatorio MPI, offre una lettura documentata e articolata del contesto in cui si inserisce la recente stagione di rinnovi contrattuali con dati aggiornati, evidenze territoriali e riflessioni sulle leve concrete attivabili dalle imprese.


Scarica la pubblicazione


Il Bollettino ADAPT è la rivista scientifica online dell’Associazione ADAPT – fondata dal giuslavorista Marco Biagi – e rappresenta oggi uno dei principali punti di riferimento a livello nazionale e internazionale per l’analisi delle trasformazioni del lavoro, delle relazioni industriali e della formazione professionale. Pubblicare sulle sue pagine significa portare il punto di vista dell’artigianato lombardo all’interno di un dibattito autorevole e qualificato, frequentato da accademici, operatori del diritto del lavoro, istituzioni e attori delle relazioni industriali.


Una fotografia del lavoro che cambia

Secondo quanto emerge dal paper, l’artigianato lombardo impiega 486 mila addetti, contribuendo in modo significativo alla vitalità occupazionale del territorio (+1,6% di occupati nel I trimestre 2025). Ma la crescita si scontra con un mismatch crescente tra domanda e offerta di lavoro: per l’artigianato il 61,2% dei profili richiesti risulta difficile da reperire, in aumento rispetto all’anno precedente.

Le imprese artigiane e le MPI lombarde rispondono con strumenti concreti: premi di produzione (60,2%), aumenti retributivi (76,2%), superminimi individuali (75%) e, soprattutto, la richiesta di maggior flessibilità nella gestione dell’orario di lavoro, espressa da oltre il 61% degli imprenditori intervistati.


Nel quadro delineato dall’Osservatorio, la contrattazione collettiva regionale emerge non solo come strumento di regolazione dei rapporti di lavoro, ma come leva strategica per affrontare i cambiamenti in corso e costruire modelli organizzativi moderni, attrattivi e sostenibili.

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